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CAMBIARE L’ITALIA, RIFORMARE L’EUROPA

UN’AGENDA PER UN IMPEGNO COMUNE

PRIMO CONTRIBUTO AD UNA RIFLESSIONE APERTA

 

Gli Italiani hanno voluto far un'Italia nuova, e Loro rimanere gli Italiani vecchi di prima, colle dappocaggini e le miserie morali che furono ab antico la loro rovina; [...] pensano a riformare l'Italia, e nessuno s'accorge che per riuscirci bisogna, prima, che si riformino loro.

Se le navi vanno generalmente meglio degli Stati, ciò accade per la sola ragione che in esse ognuno accetta la parte che gli compete, mentre negli Stati meno se ne sa, generalmente, più s'ha la smania di comandare.

 

Iniziamo così, mettendo in contraltare il titolo ripreso dal documento messo in rete dal Prof. Mario Monti (mentre “saliva”, forse il riferimento era al cloud-computing) e la citazione di uno statista autentico.

Letto il Montiano documento non possiamo non considerarlo un vero trattato di populismo nel senso comune del termine, alcune parti sono altresì autenticamente ilari. Affermare che: se le donne fossero impiegate al 60% il PIL aumenterebbe del 7% è una autentica ruffianeria. Allora possiamo anche affermare che: se ogni cittadino Italiano (senza distinzione di genere), potesse avere una occupazione il PIL esploderebbe!!!

Le altre amenità sono sempre le stesse: debito pubblico elevato, evasione fiscale e contributiva, eliminare gli sprechi, liberalizzazioni, turismo, ricerca, pubblica amministrazione, casta politica, a proposito Sig. Presidente della Repubblica, ci può spiegare perché con i soldi dei cittadini ha nominato Senatore a vita il Prof. Monti, tra l’altro prima ancora di meritarselo. Nella vita reale a partire dai nostri bimbi diciamo loro: “fai il bravo/a che poi ti dò un bel premio”.

Ci sentiamo di condividere le considerazioni trascritte nel libro “Confiteor” nel quale sono state raccolte e ordinate alcune confessioni (appunto) di Cesare Geronzi, egli afferma che: parecchie persone e ne cita alcune, sono decisamente sopra valutate nell’opinione pubblica. Come dargli torto!

 

Per noi il titolo da cui partire è il seguente:

 

UN’AGENDA PER GLI ITALIANI, UN IMPEGNO COMUNE

PRIMO CONTRIBUTO AD UNA RIFLESSIONE APERTA



"under define"

 
 
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